Il casco può salvare la vita, ma solo se è ben allacciato.
La cintura di sicurezza è efficace soprattutto nel ridurre o eliminare gli urti contro parabrezza e cruscotto, evitando la possibilità di essere sbalzati fuori dall'abitacolo. Chi non la indossa perché «è scomoda», evidentemente non è mai rimasto coinvolto in un incidente.
Una buona regolazione dei poggiatesta aiuta a ridurre gli effetti del «colpo di frusta» sulla colonna vertebrale in caso di tamponamento.
L'airbag rinforza l'azione delle cinture, ma può rappresentare un pericolo per chi porta occhiali o per i bambini tenuti in braccio.
I bambini devono sempre viaggiare ben assicurati agli appositi seggiolini, che eviteranno loro di essere catapultati in avanti.
Alcool e droghe sono nemici dichiarati di chi si mette alla guida di un veicolo a motore. La legge stabilisce limite precisi:
tasso alcolemico consentito: 0.5 gr di alcool per litro di sangue
È necessario prestare particolare attenzione in tutte le intersezioni stradali, nei luoghi frequentati da bambini, in caso di scarsa visibilità (buio, nebbia, pioggia, curve, dossi, ecc.), nelle strade a più corsie, in prossimità di semafori.
Le infrazioni al Codice della strada (velocità eccessiva, distanza di sicurezza insufficiente, mancato rispetto delle precedenze, cambio improvviso di direzione o di corsia, sorpasso pericoloso...) e la distrazione sono causa del 95% degli incidenti stradali.
... E SE PROPRIO NON SI È RIUSCITI AD EVITARE L'INCIDENTE bisogna:
se ci sono danni solo alle cose:
se ci sono danni anche alle persone:
Il decreto legislativo 81/2008 prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il servizio in tutti i settori di attività, pubblici e privati. I rischi che derivano dalla guida di un autoveicolo aziendale fanno parte di quelli collegati allo svolgimento della mansione lavorativa.
Lo stesso decreto prevede l'obbligo per il datore di lavoro di valutare e ridurre tali rischi, fornendo al lavoratore un'informazione/formazione adeguate.
La Scuola di Guida Sicura Vito Popolizio mette a disposizione dei visitatori del sito una completa "enciclopedia tecnica" di oltre 120 pagine, per conoscere struttura e funzionamento dei veicoli.
Trend temporale
Ogni giorno in Italia si verificano in media 512 incidenti stradali, che provocano la morte di 10 persone e il ferimento di altre 725. Nel complesso, nel 2012 sono stati rilevati 186.726 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 3.653 persone e lesioni a 264.716. Rispetto all'anno precedente, le cifre sono in discesa.
Dove avvengono gli incidenti
Nel 2012 sulle strade urbane si è verificato il 75,9% degli incidenti (141.715), con 1.562 vittime (il 42% del totale annuo) e il 72% dei feriti. Sulle autostrade è avvenuto il 5% degli incidenti totali, mentre sulle altre strade extraurbane si sono verificati 35.613 incidenti, con 57.343 feriti e 1.761 morti.
L’indice di mortalità mostra che gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extra urbane (escluse le autostrade), dove si registrano 4,9 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti sulle strade urbane sono meno gravi, con 1,1 morti ogni 100 incidenti. Sulle autostrade l’indice di mortalità è pari a 3,51, inferiore di circa un terzo rispetto a quello relativo alle altre strade extraurbane.
Le cause principali
Distrazione, mancato rispetto della segnaletica e velocità elevata sono la causa del 44% degli incidenti. Sulle strade urbane, la maggioranza degli incidenti
dipende dal mancato rispetto di precedenze e semafori; solo nel 3,5% gli incidenti dipendono da un comportamento scorretto del pedone.
I veicoli più coinvolti in incidente stradale
Analogamente a quanto emerge dai dati riferiti all’anno precedente, nel 2012 le autovetture risultano essere la categoria di veicoli maggiormente coinvolta in incidenti stradali: 66,3% dei veicoli coinvolti. Seguono i motocicli (13,6%), gli autocarri, e infine biciclette (5,2% dei veicoli conivolti) e ciclomotori (5,0%).
Chi viene coinvolto: conducenti, passeggeri e pedoni
In sette casi su dieci, le vittime di incidenti stradali sono i conducenti dei veicoli coinvolti; nel 14,6% dei casi le vittime sono passeggeri trasportati e nel 15,4% dei casi si tratta di pedoni. Ancora in salita (+ 2,5%) la percentuale di ciclisti vittime della strada.
La notte: meno incidenti, ma più pericolosi
Anche nel 2012, le notti del venerdì e sabato si confermano le più pericolose, con il 42% degli incidenti e delle vittime totali delle ore notturne; in settimana, gli incidenti si concentrano tra le 18 e le 19, in corrispondenza del rientro a casa dal lavoro.
L'indice di mortalità raggiunge il valore massimo dalle 3 alle 6 del mattino (4,64 morti ogni 100 incidenti); tra le 22 e le 6 del mattino, l'indice è più elevato fuori città.
L’obiettivo 2020
Per il 2020, la Commissione Europea ha fissato come obiettivo finale il dimezzamento del numero totale di vittime della strada. La strategia per il raggiungimento di tale obiettivo prevede azioni specifiche rivolte a: migliorare l'educazione stradale e la preparazione degli utenti della strada; rafforzare l'applicazione della normativa stradale; migliorare la sicurezza delle infrastrutture; migliorare la sicurezza dei veicoli; promuovere l'uso delle tecnologie a sostegno della sicurezza stradale; miglioramento dei servizi di emergenza e assistenza post-incidente; protegge gli utenti più velnerabili (motociclisti, ciclisti, pedoni).